03/05/2018
Nuovi dati positivi su brolucizumab nella degenerazione maculare neovascolare senile (nAMD) arrivano dagli studi clinici di fase III HAWK e HARRIER presentati al congresso dell'Association for Research in Vision and Ophthalmology (ARVO) 2018 che si è svolto recentemente negli USA.
I risultati hanno dimostrato che i pazienti valutati come idonei a una frequenza di trattamento ogni 12 settimane durante le prime 12 settimane dopo la fase di carico sono stati in grado di mantenere questo intervallo trimestrale fino alla settimana 48. Brolucizumab è un frammento di anticorpo umanizzato a singola catena (scFv, single-chain antibody fragment), il più avanzato clinicamente, che ha raggiunto questa fase di sviluppo.
La nAMD colpisce circa 20-25 milioni di persone in tutto il mondo ed è la causa principale di grave perdita della vista e cecità legale nelle persone over 65 in Nord America, Europa, Australia e Asia. I primi sintomi di nAMD includono visione distorta e difficoltà a vedere gli oggetti in maniera definita. Diagnosi rapida e intervento tempestivo sono essenziali.
«La capacità di identificare rapidamente i pazienti che possono mantenere un intervallo di trattamento ogni 12 settimane ha il potenziale di semplificare i piani terapeutici per i pazienti con nAMD. – Ha affermato Glenn J. Jaffe, M.D., Chief of Retinal Ophthalmology presso la Duke University e autore della presentazione - Questi dati relativi a brolucizumab possono dare ai medici la certezza che, quando l’intervallo di dosaggio di 12 settimane ha inizialmente successo, esistono elevate probabilità che il paziente riesca a mantenere tale intervallo per tutto il primo anno di trattamento».