28/05/2018
Photo by Sara Kauten
Voglia di sole e di stare all’aperto! Si, ma proteggendo gli occhi.
In particolare è necessario fare molta attenzione quando si è in luoghi con molto riverbero, spiaggia o piste da sci. È importante indossare occhiali da sole perché l’occhio è un sistema di lenti trasparenti e i raggi possono provocare gravi problemi. Il cristallino, la lente naturale che insieme alla cornea consente di mettere a fuoco i raggi luminosi sulla retina, si forma fino ai 12 anni e oltre il 50% delle radiazioni che vengono assorbite nel corso della vita si ha nei primi 20 anni. Durante la formazione e per poco meno dei 10 anni successivi il cristallino è particolarmente vulnerabile, con il passare degli anni diventa meno trasparente e meno soggetto ad assorbire i raggi nocivi.
I raggi ultravioletti (UV)-A e la luce blu possono a lungo andare danneggiare la retina. Dati recenti indicano proprio l’esposizione al sole come uno dei fattori ambientali in grado di favorire l’insorgenza della degenerazione maculare, una delle malattie più gravi dell’occhio. Colpisce la macula, cioè la parte centrale della retina che permette la visione distinta e quando è danneggiata ha delle ripercussioni sulla visione.
Le lacrime, la cornea e il cristallino proteggono, parzialmente, dalle radiazioni ma una parte riesce a raggiunge la retina. Questo avviene nel caso dei raggi UV nelle persone giovani, mentre per la luce blu a qualunque età. È proprio la luce blu ad essere uno dei principali fattori di rischio. L’unico intervento veramente efficace è la prevenzione.
Oggi la ricerca ha reso disponibile un collirio per schermare i raggi UV-A e la luce blu.
«Si tratta di un’opzione molto interessante, disponibile in farmacia già da alcuni mesi su prescrizione del medico oculista, perché non dimentichiamo che le lacrime artificiali sono già un prodotto di larghissimo impiego nei soggetti che hanno superato i quarant’anni di età: la prevalenza di una condizione come l’occhio secchio secondo le stime epidemiologiche, è notevole”, spiega il professor Pasquale Troiano- Direttore Unità Operativa Complessa di Oculistica - Ospedale Fatebenefratelli di Erba, Consigliere SOI - Presidente del Comitato Tecnico Scientifico SOI. - Con una singola somministrazione di questo prodotto, si fornisce alla superficie oculare un efficiente sistema di lubrificazione e, contemporaneamente un altrettanto efficiente schermo per le radiazioni luminose».
Oltre ai bambini, chi è sto operato di cataratta deve essere molto attento, infatti l’asportazione del cristallino naturale e la sostituzione con uno artificiale rende la retina particolarmente sensibile alla luce del sole e a quella blu, e anche chi soffre della sindrome dell’occhio secco e gli allergici.